Da Civita a Bagnoregio
Nel percorso a piedi di ritorno a Bagnoregio ci si può soffermare su alcuni particolari. Un modo per approfondire, da vicino e con curiosità, aspetti apparentemente “minori” e comporre il quadro d’insieme di un mosaico complesso.
Porta Santa Maria
Prima porta di accesso a Civita, fu scavata nel tufo dagli Etruschi. Di rilievo l’arco gotico medievale con bordi in basalto e i due bassorilievi posti ai lati, ciascuno raffigurante un leone con una testa umana tra gli artigli.
Casa Ianni
Prima che il ciglio della rupe arretrasse per le frane, di fronte alla Porta Santa Maria vi erano diversi edifici tra cui un palazzetto signorile. Appartenente alla famiglia Ianni, di esso oggi non resta che una finestra tra cielo e cielo.
Il ponte attuale
Costruito in cemento armato nel 1965 è l’opera di accesso che, nonostante l’aspetto essenziale, negli ultimi due secoli più a lungo ha resistito all’erosione. I suoi piloni sono affondati per oltre 20 metri nella sella argillosa fra Civita e il resto del mondo.
Grotta di San Bonaventura
Antica tomba etrusca dove dimorò per qualche tempo San Francesco. Qui, rivolgendo l’auspicio “bona ventura”, vi guarì un piccolo ammalato che in seguito divenne San Bonaventura da Bagnoregio.
Grotta di San Bonaventura