Un balcone su Civita di Bagnoregio e la “Valle dei Calanchi”

Non si può penetrare la natura intima di Civita di Bagnoregio, il “paese che muore”, se non ci si affaccia da Lubriano ad ammirarne l’impervio profilo. Solo così si capiscono le dinamiche attive sui pendii del suo fragile colle, l’erosione, le frane, i crolli delle ripe tufacee, fotogrammi di un paesaggio in continuo mutamento. Allargando lo sguardo verso oriente si apre il mondo quasi lunare della Valle dei Calanchi, dove il continuo dilavamento delle argille nel corso dei millenni ha scolpito un intricato sistema di grandi e piccole valli separate da esili creste.