È un edificio prossimo al ciglio settentrionale della rupe, la zona dove più intensamente si manifestano le frane del masso tufaceo. Fra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso è stato interessato da crolli progressivi causati da una lunga e profonda frattura nel tufo, circa parallela al fronte della balza. L’opera di stabilizzazione dei pozzi armati ha arrestato il dissesto e una parte della costruzione si è salvata. A sorvegliare la frattura, ormai innocua, uno strumento chiamato “estensimetro” che ne misura qualsiasi ulteriore, seppur minimo, movimento nel tempo.