Pillole di #iorestoacasa

Museo del Fiore

 

Oggi per le pillole di #iorestoacasa il Museo del Fiore presenta l’Albero di Giuda (Cercis siliquastrum L.)
È un alberello delle leguminose (Fabaceae) dalla splendida fioritura che colora di fucsia i rami invernali e il paesaggio primaverile e che lo fanno scegliere come pianta ornamentale.
Il nome comune “albero di Giuda” si rifà alla leggenda secondo la quale l’apostolo Giuda, dopo la vergogna ed il pentimento per il tradimento di Cristo, si sarebbe impiccato a quest’albero …

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Per le pillole di #iorestoacasa, vi presentiamo la Falsa ortica.
La falsa ortica macchiata (Lamium maculatum L.) è una pianta perenne che cresce nei prati, oliveti ma anche a bordo strada e può formare un esteso tappeto fiorito che in questo periodo con fiori rosa e come molte labiate attira tanti insetti impollinatori (a differenza dell’ortica che ha fiori non appariscenti e foglie simili urticanti). Il termine lamium deriva dal greco “laimos” e significa gola, faringe, e rimanda alla forma della corolla. Le estremità della pianta vengono colte in inverno o primavera, comunque prima della fioritura e usate per frittate oppure lesse e condite con olio, sale e aceto. Il decotto di foglie e fiori è bevuto come blando diuretico e lassativo o utilizzato per infezioni della pelle. La pianta nella vicina Toscana e anche da noi è conosciuta anche col nome di dolcimele o succiamele poiché i bimbi (fino a non molti anni fa) erano soliti succhiare i fiorellini ricchi di nettare dolce, simile al miele. Con lo stesso nome e uso altrove si indicano anche altre piante della famiglia delle boraginacee. Molto simile è la falsa ortica rossa (Lamium purpureum L.) che è una pianta annuale con forme variabili a seconda di dove cresce e foglie superiori spesso violaceo-purpuree, ravvicinate e appressate all’apice sotto l’infiorescenza. In vicinanza si può trovare anche la falsa ortica bianca (Lamium bifidum Cirillo) dai fiori appunto bianchi.

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Il Museo del Fiore per le pillole di #iorestoacasa, presenta la Pervinca.
E’ una piccola piante sempreverde e tappezzante, tollerante il gelo, che comincia a fiorire negli inverni miti già a gennaio. Da noi è spontanea in boschi e lungo le fasce fluviali la Pervinca minore (Vinca minor), originaria dell’Europa e del Caucaso; spesso era anche coltivata nei pressi di vecchi casali contadini e oggi nei pressi delle abitazioni per bordure dalle belle fioriture. Il nome del genere viene dal latino “vincire”= legare, perché i lunghi getti striscianti erano usati per preparare ghirlande con cui le ragazze amavano cingersi il capo.
E’ una pianta tossica come tutte quelle appartenenti alla famiglia delle Apocinacee e nella medicina popolare era conosciuta per le sue proprietà vasodilatatrici, ipotensive, diuretiche, digestive e astringenti e le foglie utilizzate per migliorare la circolazione sanguigna o esternamente contro sanguinamenti. Se ne sconsiglia usi fitoterapici se non con il controllo medico per la presenza in particolare dell’alcaloide vincamina.
Da altre pervinche esotiche le industrie farmaceutiche estraggono importanti principi attivi, alcuni antitumorali come due alcaloidi dimerici (vincristina e vinblastina) ricavati da una Pervinca del Madagascar (Catharanthus roseus) per la cura chemioterapica della leucemia.

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